Progetto sulla Storia della Popolazione della Corsica - Ambiente, Economia e Società, 1347-1914

19. 10. 17
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Argomento della ricerca

Quanto difficili erano le condizioni di vita della gente comune prima della fine del 1800 nelle regioni rurali d'Europa dove la presenza dello Stato era debole? Il comune consenso è che la loro vita era "brutta, violenta e breve". Molti tendono a pensare che non abbiano avuto accesso alle elevate conoscenze sviluppate nelle aree urbane e che le loro prospettive di progresso sociale fossero molto limitate. Tuttavia, le prove a sostegno di queste affermazioni sono scarse. Gli indicatori più comunemente usati sulla misura del livello di vita per il periodo tardo medievale e l'inizio della era moderna sono i salari reali urbani e le stime del reddito medio pro capite a livello nazionale. Vari micro studi focalizzati su un gruppo di villaggi o una rete di parentela rurale indicano, in realtà, una diversità di condizioni e istituzioni locali, spesso in evoluzione rapida. L'ovvia limitazione di questi micro studi è la difficoltà di valutare la rappresentatività del piccolo campione di individui osservati.

Scopo del progetto e metodologia

Lo scopo del progetto è di analizzare i cambiamenti nel livello di vita, nei modelli demografici e nelle capacità con un database regionale di oltre un milione di individui che coprono diversi secoli. Il rischio di parzialità nella selezione dei campioni sarebbe trascurabile. Un tale database longitudinale con generazioni sovrapposte consentirebbe anche la valutazione del ruolo delle reti di parentela e dell'impatto delle degli interventi negativi esogeni, come operazioni militari, epidemie e anomalie climatiche. Il database indicherà per tutti gli individui il loro nomi, l'anno e il luogo di nascita et morte, i nomi dei genitori e dei figli, le professioni (codice PSTI) e la mobilità spaziale; e, a livello di villaggio, informazioni su beni materiali disponibili e le condizioni ambientali. Ciò implica un sistema informativo geografico completo, che documenta i cambiamenti negli insediamenti, la copertura del suolo e la capacità di carico degli ecosistemi.

Perché la Corsica

Uno studio incentrato sulla Corsica è possibile grazie all'abbondanza di dati storici disponibili negli archivi pubblici, che consente di completare un database quasi completa con informazioni individuali a partire dal 1650 circa. Inoltre, uno studio sulla Corsica è attraente per la grande varietà regionale nelle condizioni ecologiche, nell'uso del suolo e nelle istituzioni. Sebbene prevalentemente collinoso e frammentato da alte montagne, i suoi 8680 km quadrati sostenevano tra i 130.000 e i 200.000 abitanti tra il 1400 e l'inizio del 1800. In tutta l'isola, l'orticoltura e l'arboricoltura intensivi e erano associate con un importante cerealicultura e l’allevamento del bestiame, ma esisteva anche una notevole specializzazione regionale. Le comunità locali gestivano una parte considerevole dell'area come beni comuni naturali, che rappresentavano quote ampiamente variabili a seconda dei villaggi. Nella maggior parte dell’isola, la disuguaglianza nel possesso della terra era bassa, ma alcune aree avevano latifondisti con lo stesso tesso tipo di mezzadria del sistema toscano. Sebbene per lo più rurali, i Corsi erano noti sin dal tardo medioevo e l'inizio del periodo moderno per il loro alto grado di mobilità spaziale, in quanto migranti verso le regioni vicine ma verso altre più lontani dall'Europa per alcuni di loro.